mercoledì 25 marzo 2009

Realtà e osservatore non possono considerarsi separati

questo succede in MQ quando entrano in gioco grandezze dell'ordine di h (costante di Planck).
Forse questo ha qualche implicazione anche quando possiamo dedurre che se esistiamo e percepiamo il prossimo, questo esiste veramente.
Allora perchè se la natura ci fa questo regalo percettivo, di sapere che esiste il prossimo, non ne facciamo tesoro. Perchè pur sapendo che la fuori c'e' il prossimo e assieme a lui la collettività, così spesso i nostri sforzi sono chiusi all'esterno.
Quali dannate variabili nascoste fanno dell'uomo un essere egoista?

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